La linea di capsule compatibili Madreterra Caffè si adatta alla maggior parte di macchinette a capsule esistenti. Il rito del caffè coinvolge il 96,5% della popolazione italiana, e come abbiamo visto mesi fa il caffè porzionato ha cambiato le abitudini delle famiglie ed ha rafforzato ulteriormente questo legame, raggiungendo quasi il 75% del mercato.
Proprio l’enorme numero di capsule di caffè consumate, si parla di 5,8 miliardi nella sola Italia, fa sorgere degli interrogativi intorno allo smaltimento di queste. È normale chiedersi come riciclare le capsule di caffè, e soprattutto come farlo in maniera corretta per non impattare eccessivamente sull’ambiente.
Le strade che si aprono sono due: quella del riciclo vero e proprio, oppure il riutilizzo artistico di questi piccoli contenitori e dei fondi di caffè, che diventano parte integrante del circolo virtuoso del riutilizzo.
Che esse siano capsule compatibili Nespresso, Lavazza A Modo Mio o Nescafè Dolce Gusto, dunque, non c’è motivo per rinunciare al piacere di aiutare il pianeta, gustando un ottimo espresso.
Possiamo allora riciclare le capsule in plastica?
Il riciclo delle capsule in plastica, oggi, è ancora difficile, poiché non è purtroppo possibile gettarle intere nel cassonetto della plastica, ma non è impossibile! Esiste una soluzione, anche se richiede un po’ di impegno da parte del consumatore. Si tratta di uno sforzo limitato, abbondantemente compensato dal favore che facciamo al pianeta Terra. Si può riciclare la capsula svuotata dai fondi di caffè, in questo caso il corpo in plastica potrà essere correttamente smaltito nella raccolta della plastica.
Invitiamo quindi tutti i consumatori di caffè in capsule a questo minimo sforzo e a create un' abitudine virtuosa nello svuotare le capsule e separare caffè nell'umido e corpo nella plastica, a favore del pianeta e della nostra salute!
Una soluzione più semplice può essere anche quella delle Capsule biodegradabili!
Sostituire le capsule in plastica con capsule biodegradabili, anche se ancora oggi più costose di qualche centesimo! Queste, realizzate con molecole organiche molto simili alla plastica, possono essere smaltite senza alcun problema nei bidoni dedicati alla raccolta dell’umido. Non è perciò necessario svuotare le capsule dal caffè residuo, perché finiranno entrambi alla compostiera più vicina. Molti produttori si stanno avvicinando a questo materiale, ma manca ancora la spinta del mercato che rimane ancora di nicchia con pochi assidui clienti.
Il materiale impiegato per queste capsule è lo stesso composto organico e biodegradabile utilizzato per realizzare i sacchetti della spesa dalle catene della grande distribuzione. Ancora, questo composto con pin più il mater-bi dà vita ai bicchierini biodegradabili che, rispetto al tradizionale bicchiere in plastica, possano essere gettati nell’umido e non nella raccolta indifferenziata.
Ancora un' altra soluzione per arginare l’inquinamento prodotto dalle capsule in plastica, è sicuramente quella di passare dalle capsule alle cialde.
La comune cialda ESE, infatti, oltre ad essere compatibile con tutte le macchine da caffè che supportano questo formato, è anche pienamente ecocompatibile, poiché può essere smaltita nella raccolta dell’umido al pari dei fondi di caffè o delle bustine di tè.
Acquistare caffè in cialde è più economico, e dunque, permette di ammortizzare in meno di un anno il costo della macchinetta da caffè a cialde e gustare un vero espresso, senza il problema dell’inquinamento ambientale.
Se a questo poi si aggiunge il gusto di un caffè Bio, equosolidale e di pura qualità Arabica come quello delle cialde Equocaffè e Madreterra Bar ecco che il momento dell’espresso non è più solo un attimo di gusto e relax, ma anche un momento di aiuto concreto al pianeta e all’economia circolare.